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I Musolesi: così si legge nel cartello indicatore colocato all'entrata del nostro borgo -
I nomi dei luoghi (toponimi, da greco 'tòpos luogo e ònoma nome') offrono assai spesso testimonianza d'insediamenti millenari, ricordo di genti scomparse che li hanno abitati e di cui nulla rimane se non il nome dato a un corso d'acqua o alla cima di una montagna. E i toponimi di fiumi e di monti sono appunto le diciture geografiche più antiche, quasi fossili linguistici consegnati al ricordo delle generazioni che si sono succedute sul territorio. Più recenti e databili sono invece le denominazioni dei centri abitati, delle singole case, dei campi.
Una ricognizione toponomastica della parrocchia o frazione di San Benedetto può dirci qualcosa della nostra storia. Rio Maggio, nome che parrebbe appartenere a una poetica Arcadia, deriva in realtà dal latino maior, maggiore, essendo che il torrentello è in effetti il maggiore dei rii che affluiscono nel Sambro. Sambro potrebbe essere etimo pre-
Poggio dé Rossi (o Poggio Rosso, come già compare in un etimo del 1303) è denominazione medioevale dovuta, secondo alcuni studiosi, a una nobile famiglia bolognese che avrebbe retto la terra per conto del Comune di Bologna (a Sasso si ammira ancora il Palazzo de' Rossi). Ma il fatto che la prima e più antica dizione fosse Poggio Rosso o Russo fa invece supporre che il nome fosse dato al luogo per l'appariscente colore rossastro della terra arata.
Collina è il nome che i vecchi davano e noi diamo al monte, sulle carte distinto come Galletto, lungo le cui pendici è sorto il paese.
Di facile comprensione -
Più misterioso, a tutta prima, il toponimo Musolesi. In realtà di chiara comprensione, come diremo di seguito.