Borgo Musolesi, gente venuta dal Mugello, appennino Tosco Emiliano tra Bologna e Firenze

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Dora, moglie di Duilio Santi

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ll BORGO E LA  NOSTALGIA PER LA GRANDE CITTA’, FIRENZE


Non tutti vivevano “felici” al borgo, inteso in quanto tale: il borgo con i suoi spazi limitati, la gente semplice, i passatempi divertenti ed ingenui, la poverta’…. C’era chi sentiva – succede anche oggi, ed e’ considerato piu’ che normale! -  la nostalgia della grande citta’: Firenze, nel caso in questione, citta’ da cui proveniva la signora Dora, moglie di Duilio Santi. Era stata dirigente dell’ufficio di stenografia delle Ferrovie dello Stato del capoluogo toscano e,  in pensione,  aveva optato per la nuova vita. La coppia – con il figlio Norberto - viveva nell’aia di sopra, in quella che era considerata la piu’ bella casa di Musolesi. Tuttavia la nostalgia che provava una donna evoluta per quei tempi – da qui l’appellativo riconosciuto da tutti di Signora -  era per la vita agiata di citta’.
Frequenti erano le discussioni tra i coniugi sull’argomento. Un giorno la discussione arrivo’ al culmine. La signora Dora era in casa, il marito nel campo sotto l’abitazione, che confina con le proprieta’ dei parenti.  
“Duilio, Duilio, sto male!!!”, si lamento’ ad alta voce affacciandosi alla finestra, ma l’uomo fece finta di non sentire.
Rincaro’ dunque la dose.  
“Duilio, Duilio, portami via, io qui muoio!”.  
Dal campo si alzo’ allora la voce di Duilio,  che replicava :
“Eh, gli e’ morto anche Marconi…. “      


(dal ricordo del nipote Romano Santi, che - bambino -  senti’ la conversazione negli anni ’30.  Guglielmo Marconi era morto da poco: lo scienziato mori’ a Roma il 20 luglio 1937 )


 
 
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