Borgo Musolesi, gente venuta dal Mugello, appennino Tosco Emiliano tra Bologna e Firenze

Vai ai contenuti

Menu principale:

Ermanna Santi

Chi siamo > I personaggi
 

Ermanna Reginetta della Festa fu eletta per "scommessa".


Forse non tutti sanno che il "televoto" non è poi un'idea così originale, e che una volta le "reginette" venivano votate alle feste di Paese anche tramite l'acquisto di biglietti, in una sorta di gara ad eleggere colei che - per un qualche motivo - era la prescelta: una sorta di voto, dunque, non necessariamente della più bella. E' successo ad esempio ad Ermanna Santi, oggi ultranovantenne e una delle figure piu' significative di Borgo Musolesi, dove ha abitato più di 50 anni, lasciando un'impronta indelebile al tempo della guerra soprattutto per la generosità verso i più poveri e i contadini ai quali non lesinava mai una pagnotta di pane, la prima - ricordano oggi al borgo - "che toglieva dal forno". Successe nella sala del cinema di San Benedetto Val di Sambro - l'attuale caserma dei carabinieri - dove si usava fare grandi feste da ballo, in particolare per carnevale. Ermanna aveva 17 anni: ricorda che aveva un vestito normale, corto sotto il ginocchio (e'era anche chi andava in abito lungo!), di colore giallo. Era in gara per diventare reginetta con altre ragazze di allora, tra cui la "bellissima" Venusta Vaccari, corteggiata da molti: tra questi il maestro Giuseppe Zaccheroni, che poi diventò suo marito. Quando l'elezione di Venusta sembrava ormai certa, si scoprì che in sala c'era anche Adelmo Lenzi, assieme all'amico Mario Stefanini, che con Zaccheroni - ricorda Ermanna - avevano una certa antipatia. Adelmo e Mario comprarono tutti i biglietti e votarono Ermanna "per scommessa", ricorda sempre lei, per far perdere il rivale e la sua bella. Fatto sta che al momento dell'elezione, tra la sorpresa generale, e il disappunto di Zaccheroni, fu lei, Ermanna, la reginetta. "Io rimasi davvero stupita, non conoscevo neanche Adelmo - racconta Ermanna divertita - casomai solo di nome. Ricordo che il ballo d'onore, dopo l'elezione, non lo feci con lui, perchè non ballava, ma con un bel ragazzo di allora, Norberto Santi, che - laureando - aveva il capello da studente".
Tuttavia, l'elezione lascio' il segno: Ermanna, per la cronaca, divenne in seguito la moglie di Adelmo Lenzi.
(dal ricordo di Ermanna Santi, la "reginetta")

L'onesta di una volta e il "furto" di Ermanna bambina.


Con i tempi, cambia anche il concetto di onestà. Ermanna era bambina, aveva 7 o 8 anni. Dove ora c'è la casa di Mauro Grandi, appena sopra Musolesi lungo la strada per andare in paese, c'era una vigna. La bimba passò, non resistette alla tentazione di prendere un bel grappolo d'uva e lo porto a casa. Lì c'era la nonna, Gelsomina Mongardi. Chiese: "Duv a l'ét Tòlta?" (Dove l'hai presa?) "Lasò in t'la végna" (lassù, nella vigna) rispose la bimba. "Sintìla..." (Sentitela...) e gliela porse.
La nonna non le risparmiò una sgridata: lo fece però, ricorda Ermanna, con un tono triste.
"A n'in vòi gnénc 'na grèna - disse - perchè tl'é rubà" (non ne voglio neanche una grana, disse, perchè l'hai rubata).
(Ermanna Santi la ricorda ancora quella sgridata).

 
 
Nuova pagina 1

 
Torna ai contenuti | Torna al menu